Ed ora, finalmente, il Connemara, la terra dei Druidi e dei riti ancestrali. La terra dei laghi dai quali prende forma la magia celtica.
Il Connemara è un susseguirsi di acqua, montagne spigolose e a punta,
campi sterminati e giacimenti di torba. Un territorio frastagliato sia
sulle coste che nell’entroterra. Un susseguirsi di piccole valli
fluviali e il continuo specchiarsi di boschi nell’acqua scura degli
specchi d’acqua.
Il Connemara è soprattutto il regno dell’acqua, del vento e del
silenzio. Un regno magico, luogo d’origine naturale di maghi e
folletti, di fate e druidi.
Il regno dei laghi scuri di torba rispecchia alla perfezione le
imperfezioni del cielo tingendosi di grigio, nero o facendosi bucare da
squarci di luce che improvvisamente si aprono in questo bassissimo cielo
irlandese.
La piccola regione del Connemara si estende dal confine tra la contea di
Galway e la parte meridionale del Mayo, siamo in pieno Connaght
irlandese. Questa è la regione centro-occidentale delle quattro in cui è
divisa l’Irlanda, tra Munster al sud, Leinster nella zona
centro-orientale di Dublino, e Oister che comprende l’Irlanda del Nord.
In pochi chilometri quadrati c’è spazio per un parco nazionale, il
Connemara National Park (non poteva essere altrimenti), una bellissima
catena montuosa, quella dei “Twelve pins”, ossia dodici piccole ossute
montagne che si affacciano su un' infinità di laghi e qualche piccolo
paese caratteristico.
Il centro più grande è il paesetto di Clifden, famoso in Irlanda per due
maestose cattedrali che si fronteggiano nel centro “storico” del paese.
Di storico, però questo Connemara non offre altro che la natura, una
maestosa Natura che domina ogni sguardo, che si perde nei pensieri e
riempie il cervello di questo luogo incantato. E’ veramente difficile
risalire in macchina e dover ripartire; ma anche il Connemara mi strappa
la promessa di farmi tornare.
Proseguendo verso Nord si arriva nel punto di maggior interesse da parte
della comunità cattolica irlandese, la montagna sacra dove San Patrizio
(patrono d’Irlanda) si ritirò in meditazione.
La
storia di San Patrizio inizia abbastanza tragicamente con la
deportazione dalla natia Inghilterra da parte di pirati che rivendevano
il bottino umano ai celti per farne degli schiavi. Il giovane visse
diversi anni come schiavo ed infine riuscì a fuggire per tornare in
patria. Il santo proveniva da una famiglia cattolica e lui stesso
assunse l’incarico di tornare in Irlanda per iniziare la conversione
delle tribù celtiche al cristianesimo.
La storia, oggi, rende evidente il suo successo nell’intento e la
collina di Croagh Patrick è diventata il luogo di culto per antonomasia
dei credenti cattolici.
Al di là della fede religiosa, il luogo conserva un fascino particolare,
oltre la suggestione fideista, il luogo non lascia indifferenti neanche
dall’impatto visivo di cui dispone.
Immagino la vista dal colle verso la baia, io non ho risalito il
sentiero fino alla sommità, ma migliaia di fedeli lo fanno ogni 17 marzo
in onore al santo; io mi sono limitato a contemplarlo dal basso e da
diverse angolazioni, non tanto per la fede nel santo ma perché,
probabilmente, la giornata limpida è stata di aiuto, ma Croagh Patrick
costituiva un panorama, al solito, eccezionale.
Aggirare in macchina la baia lasciava il colle sacro sempre come punto
di riferimento, come un' onda di roccia che si abbatte sul mare.
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