venerdì 17 gennaio 2014

Il Connemara, la terra dei Druidi




Connemara
Ed ora, finalmente, il Connemara, la terra dei Druidi e dei riti ancestrali. La terra dei laghi dai quali prende forma la magia celtica.
Il Connemara è un susseguirsi di acqua, montagne spigolose e a punta, campi sterminati e giacimenti di torba. Un territorio frastagliato sia sulle coste che nell’entroterra. Un susseguirsi di piccole valli fluviali e il continuo specchiarsi di boschi nell’acqua scura degli specchi d’acqua.
Il Connemara è soprattutto il regno dell’acqua, del vento e del silenzio. Un regno magico, luogo d’origine naturale  di maghi e folletti, di fate e druidi.
Il regno dei laghi scuri di torba rispecchia alla perfezione le imperfezioni del cielo tingendosi di grigio, nero o facendosi bucare da squarci di luce che improvvisamente si aprono in questo bassissimo cielo irlandese.
La piccola regione del Connemara si estende dal confine tra la contea di Galway e la parte meridionale del Mayo, siamo in pieno Connaght irlandese. Questa è la regione centro-occidentale  delle quattro in cui è divisa l’Irlanda, tra Munster al sud, Leinster nella zona centro-orientale di Dublino, e Oister che comprende l’Irlanda del Nord.
In pochi chilometri quadrati c’è spazio per un parco nazionale, il Connemara National Park (non poteva essere altrimenti), una bellissima catena montuosa, quella dei “Twelve pins”, ossia dodici piccole ossute montagne che si affacciano su un' infinità di laghi e qualche piccolo paese caratteristico.
Il centro più grande è il paesetto di Clifden, famoso in Irlanda per due maestose cattedrali che si fronteggiano nel centro “storico” del paese. Di storico, però questo Connemara non offre altro che la natura, una maestosa Natura che domina ogni sguardo, che si perde nei pensieri e riempie il cervello di questo luogo incantato. E’ veramente difficile risalire in macchina e dover ripartire; ma anche il Connemara mi strappa la promessa di farmi tornare.
Proseguendo verso Nord si arriva nel punto di maggior interesse da parte della comunità cattolica irlandese, la montagna sacra dove San Patrizio (patrono d’Irlanda) si ritirò in meditazione.
La storia di San Patrizio inizia abbastanza tragicamente con la deportazione dalla natia Inghilterra da parte di pirati che rivendevano il bottino umano ai celti per farne degli schiavi. Il giovane visse diversi anni come schiavo ed infine riuscì a fuggire per tornare in patria. Il santo proveniva da una famiglia cattolica e lui stesso assunse l’incarico di tornare in Irlanda per iniziare la conversione delle tribù celtiche al cristianesimo.
La storia, oggi, rende evidente il suo successo nell’intento e la collina di Croagh Patrick è diventata il luogo di culto per antonomasia dei credenti cattolici.
Al di là della fede religiosa, il luogo conserva un fascino particolare, oltre la suggestione fideista, il luogo non lascia indifferenti neanche dall’impatto visivo di cui dispone.
Immagino la vista dal colle verso la baia, io non ho risalito il sentiero fino alla sommità, ma migliaia di fedeli lo fanno ogni 17 marzo in onore al santo; io mi sono limitato a contemplarlo dal basso e da diverse angolazioni, non tanto per la fede nel santo ma perché, probabilmente, la giornata limpida è stata di aiuto, ma Croagh Patrick costituiva un panorama, al solito, eccezionale.
Aggirare in macchina la baia lasciava il colle sacro sempre come punto di riferimento, come un' onda di roccia che si abbatte sul mare.

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